TEOLOGÍA ANALÍTICA SANJUANISTA

Mistagogia

IL SENTIERO SANJUANISTA

Come per i Padri della Chiesa, in San Giovanni della Croce la MISTAGOGIA è oggetto delle sue opere dottrinali. Va ricordato che Giovanni della Croce - prima di mettere per iscritto - trasmette oralmente il suo insegnamento ai Frati e alle Monache del Carmelo Riformato (cf 1S prologo 8).

 

Tuttavia, diversamente dai Padri dell’antichità cristiana, famosi per le loro catechesi mistagogiche, al Dottore Mistico non interessa spiegare i contenuti dei misteri della fede quali, ad esempio: Dio, Cristo, la grazia, i sacramenti, ecc., poiché li considera creduti, celebrati e vissuti dai suoi ascoltatori e lettori, frati e monache del suo ordine religioso.

 

Ciò che al Principe dei Mistici interessa è, scrive Pacho, «insegnare e dimostrare come sono presenti e come attuano la divinizzazione dell’uomo» (E. PACHO, San Giovanni della Croce, teologo e mistico, in AA.VV., Vita cristiana ed esperienza mistica, Roma 1992).

SOMMARIO  -  LA RICERCA

I.

visione intuitiva 

II.

non ha modo 

III.

explorer 


I. visione intuitiva:   "en una noche oscura"


  • struttura analitica dei termini dinamici sanjuanisti

 


 

  • individuazione della terna di relazione mistagogica

criterio di individuazione: relazione di "immagine e somiglianza"

 


 

la terna della relazione mistagogica lungo il Sentiero del Monte Carmelo

  • notte: "noche oscura" = tutta la dottrina dei contenuti oggettivi della Fede presente nel dittico Salita-Notte [dato oggettivo]
  • sentiero: "senda de oscura contemplación" [comunicazione divina]
  • attitudine teologale ai nulla: "trato con Dios" = fede in atto (Benedetto XVI), contenuti oggettivi della Fede in atto nel fedele [soggettivizzazione]

 

II. non ha modo:   "a oscuras"


     

Sintesi di tutta la dottrina contenuta nella Salita-Notte sono i versi posti alla base del disegno del “Monte” (cf. 2S 13,11-13).

Essi racchiudono il dinamismo del “tutto-nulla” che conducono all’unione.

Lo dice il Santo stesso con le seguenti parole: 

  • in questi versetti che stanno scritti nella salita del Monte, che è la figura che sta all’inizio di questo libro, è condensata la dottrina necessaria per salire sulla vetta, per giungere cioè al vertice dell’unione” (1S 13,10).     

 

La struttura di questi versetti si può chiaramente dividere in due parti o gruppi tra lo correlati.

 

·   Il primo gruppo fa riferimento ai principi del tutto-nulla, fa riferimento alle potenze dell’anima: intelletto, volontà, memoria ed esprimono i valori a cui bisogna arrivare.

·     Il secondo gruppo indica il cammino di negazione-notte-svuotamento che bisogna attraversare per arrivare al ‘tutto’ e a tutti i livelli: dei sensi, delle potenze, dell’essere, dei valori particolari.

 

Coniugando, in relazione dinamica - con moto obliquo (A-B-A') - i principi con il cammino vissuti all’interno del mistero pasquale di grazia: notte-sentiero-attitudine, al ricercatore "ben disposto verso Dio" si aprono le nuove dimensioni dello spirito - nuevos caminos - per dare forma ad una vita spirituale in progressione perfettiva.

 

III. explorer:   "por nuevos caminos"


 

Come colui che si approssima ai confini di un nuovo territorio studia il modo per entrare e prendere visione di tutti i confini, così fa colui che si inoltra e vuole percorrere il sentiero mistico, alla ricerca di nuove dimensioni nello spirito (cf. 2N 16,8), avvalendosi di due modalità esplorative, già collaudate "da altri" (2N 16,8).
  • Con "ordine e soavità" (2S 17,2) sale la scala dalla "música callada" (CB strofa 15) dei famosi "nada" (1S 13,11 13), come di alta e tersa verticale, e inizia a esplorare le nuove dimensioni della via di contemplazione, "così solitaria e segreta" (2N 25,2).
  • Con  "abnegazione  e  purezza" (2S 7,5)  prende visione del "primo precetto" (2N 11,4) e, nel continuo "tratto con Dio", entra nella mistica"soledad sonora" (CB strofa 15) di echi trascendenti,  anche se di suoni arcani del todo y nada (1S 13,11-13).